I luoghi religiosi

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Oggi l’edificio simbolo della città dell’Aquila si presenta organizzato in una lunga aula a tre navate con transetto non sporgente e con cupola all’incrocio, e conchiusa da tre absidi di cui la centrale eccezionalmente prolungata. Ovviamente l’impianto originario non era questo, e gli scavi archeologici hanno restituito tracce consistenti delle strutture murarie pertinenti a cinque fasi costruttive comprese tra il 1280 e il 1380 circa.

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La struttura del complesso architettonico risale al trecento, con lacerti del duecento, ed è situata strategicamente su uno dei crinali su cui si sviluppa la città. La chiesa, imponente e a pianta cruciforme, è affiancata sulla navata ovest dai due chiostri del convento, edificati nel primo ‘300 ma rifatti varie volte fino al ‘700 e poi nel 1810 quando infine il convento fu modificato per essere ridotto a carcere.

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Costruita alla fine del XIII secolo dagli abitanti del contado di Poppleto, l’attuale Coppito, è una delle chiese capo quarto della città. Oggi la chiesa si presenta a navata unica, coperta da una capriata lignea, scandita da arcate a tutto sesto e ampio transetto finale; sulla destra si affaccia una navatella, probabilmente traccia del primo impianto della chiesa a tre navate. La facciata, rimontata durante il restauro del 1969-71 al posto di quella ottocentesca, rispecchia lo stile aquilano del trecento. Ha un coronamento orizzontale

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La Basilica presenta una pianta a croce latina, con tre navate sulle quali si aprono cappelle laterali a cupole ottagonali. La costruzione iniziò nel 1454 su iniziativa di un prete francescano al fine di onorare la memoria del santo morto all’Aquila nel 1444 e canonizzato nel 1450. La fabbrica della Basilica si protrasse nel tempo, interrotta e modificata dai terremoti che hanno colpito la città. Nel 1525 l’incarico per la realizzazione della facciata venne affidato all’architetto Cola dell’Amatrice, che concluse l’opera nel 1542.

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